Comunità governata e comunità governante
Anno 1998
E’ importante questa distinzione perché riteniamo che sia ancora forte la frattura esistente fra queste due comunità, il governo è spesso esercitato da una oligarchia mentre la comunità governata ne osserva gli atti da una posizione di debolezza.
Un passo avanti verso un modo “altro” di fare politica richiede di mettere in relazione chi governa e chi è governato.
Il laboratorio culturale-politico di “Identità e Differenza” prosegue nella ricerca del senso e del valore dei pensieri e delle azioni che determinano la prassi politica, proponendosi di sollevare alcuni interrogativi su prassi politiche consolidate, ma non per questo meno relative e contraddittorie.
Queste considerazioni non hanno bisogno di misurarsi con le definizioni classiche di democrazia o di autocrazia, di destra o di sinistra, di maggioranza o minoranza, termini che senz’altro connotano la politica nel contesto di modernità.
Ciò che si intende proporre è quindi una riflessione culturale che, a partire da sé, ricerca sul senso del nostro agire e sulla qualità delle nostre relazioni.
Siamo convinti che questa analisi possa consentire un mutamento di modelli usuali e favorire una nuova comprensione dei nostri comportamenti politici.
Interrogativi per il lavoro di ricerca e la comunicazione nel laboratorio:
- L’attività politica che si svolge all’interno di gruppi o partiti viene gestita quasi esclusivamente dagli uomini. Le donne si sentono spesso estranee a quella politica in quanto devono combattere contro pratiche maschili che, se non riescono ad omologarle, le escludono.
Quale relazione si può instaurare tra uomini e donne per arrivare ad una pratica politica che valorizzi la differenza sessuale e le diversità?
- Nella formazione del consenso con cui i cittadini e le cittadine attribuiscono legittimità a chi governa, sembrano prevalere motivazioni emotive, troppe volte legate a immagine e sensazione, o motivazioni strettamente individualistiche o di parte, anziché una consapevole e responsabile scelta.
Che qualità deve avere l’informazione e la comunicazione per promuovere la formazione di un’opinione autonoma?
- La democrazia della rappresentanza ha portato di fatto ad una separazione tra classe politica (rappresentanti che spesso vanno per conto proprio) e società civile (rappresentati che spesso si limitano a rivendicare).
Quale scambio di responsabilità può avvenire tra chi è governato e chi governa? Come devono essere le relazioni tra chi amministra e i/le cittadini/e per riportare la rappresentanza ad essere ancora uno strumento valido?
- Normalmente il campo nel quale entrano tra loro in rapporto i diversi gruppi politici si riduce ad essere un luogo di conflitto, un’arena dove si scontrano e si combattono istanze corporative ed interessi di parte.
E’ possibile che, attraverso un modo diverso di stare in relazione, il confronto politico diventi luogo di scambio, dove si elaborano progetti? E’ possibile uscire dal paradigma del rapporto amico-nemico?
- A volte la politica non esita a servirsi, in modo strumentale, della religione, della cultura, dell’economia e della giustizia per mantenere il consenso ed il potere.
Come dovrebbero essere le relazioni corrette tra questi diversi ambiti della società?In particolare , è possibile pensare ad una politica non succube, ma in giusto rapporto con l’economia?
- Lo sviluppo economico attuale ha portato gravi danni per le risorse ambientali.
Che relazioni ci dovrebbero essere con l’ambiente per garantire un uso delle risorse che non le distrugga, ma che le mantenga disponibili anche per le generazioni future?